giovedì 27 agosto 2009

Come il programma "Prima casa" ha influenzato i prezzi degli appartamenti a Bucarest

Il programma "Prima casa" recentemente varato dal Governo Romeno per incentivare gli acquisti, da parte di soggetti che non hanno mai avuto un appartamento, di immobili fino a 60.000 euro, beneficiando della garanzia dello Stato, ha generato un rincaro dei prezzi degli appartamenti solamente nel sud, ad ovest e ad est della Capitale.

Nelle zone centrali, in quelle ultracentrali ed a nord di Bucarest i prezzi continuano a scendere.
Chi deve vendere un appartamento nelle zone meno care della città, aumenta i prezzi negli annunci, incoraggiato dalle chiamate che riceve da parte di chi vuole approfittare del programma "Prima casa". Si tratta di una pratica seguita perlopiù dai proprietari, in quanto gli agenti immobiliari sono più precauti e, probabilmente, hanno più bisogno di realizzare.

Secondo gli analisti di IMOPEDIA.RO, uno dei maggiori siti di annunci immobiliari, da maggio a tutt'oggi il prezzo medio degli appartamenti di Bucarest è cresciuto del 4%. Nella zona meridionale della città, la crescita è stata di quasi tre volte (10%). Naturalmente, poi, ci sono anche proprietari con pretese molto oltre la media, i quali gonfiano i prezzi anche del 35%. Ad esempio, per un appartamento di due camere, 38mq in zona Brancoveanu, in aprile si chiedevano 37.000 euro, mentre adesso lo stesso appartamento è proposto a 50.000.

Interessante è notare che erano stati gli stessi proprietari a ridurre le proprie pretese ad inizio anno, seguiti solo più tardi dagli agenti immobiliari.

Esempi di rincari:
  1. App. 2 cam Oltenitei: 55.000 euro ad aprile - 67.000 ora
  2. App. 2 cam. E. Racovita: 52.000 euro in maggio - 60.000 ora.
  3. App. 2 cam. Balta Alba: 60.000 euro a giugno - 62.000 ora.
  4. App. 2 cam. Titan: 62.000 euro a giugno - 65.000 ora.
Naturalmente, siccome la garanzia dello stato arriva solo a 60.000 euro, i rincari hanno colpito principalmente gli appartamenti meno cari, con il seguente andamento:
  • Nella zona sud: +10%
  • Nella zona est: +5%
  • Nella zona ovest: +4%
Per contro, nelle zone centrali e nord (settore 1) i prezzi degli appartamenti sono scesi ancora, in media dell'1-2%, a giuglo e luglio.

Come i mutui prima casa influenzano il credito ipotecario

Recentemente, l'economista capo della Unicredit Tiriac Bank, Rosalia Pal ha dichiarato a NewsIn:"Mi aspetto un continuo miglioramento dell'evoluzione dei crediti, sia di quelli per i privati che di quelli corporate.. A partire dal dicembre scorso, il portafoglio crediti ha registrato uns diminuzione nominale ma speriamo che, in termini annuali, il ritmo del credito si mantenga leggermente positivo. La nostra stima è di una crescita nominale del 5% alla fine di quest'anno".

L'impatto del programma "prima casa" sul sistema creditizio, secondo l'economista capo della BCR, Lucian Anghel, si potrà osservare a partire da questo mese (agosto 2009, ndr).

"Parliamo di un plafond di un miliardo di Euro, credo che questi soldi finiranno al massimo nel primo trimestre 2010. Se consideriamo l'intero volume di crediti ipotecari in Romania, questo plafond rappresenta un quinto del totale", a dichiarato a NewsIn sempre Lucian Anghel.
Dalla'altra parte, nel segmento dei prestiti per le compagnie, gli analisti pensano che l'evoluzione dipenderà dal livello di richieste da parte di clienti solvibili e della liquidità che sarà messa a disposizione delle aziende, inclusi quindi i rimborsi di TVA ed altri pagamenti da parte di enti pubblici, che rapresentano un forte freno all'economia, in questo momento.

Il volume dei crediti concessi da parte delle banche alla popolazione ed alle aziende è sceso, in luglio, per il quinto mese consecutivo (-0,1% rispetto a giugno), arrivando a 197,9 miliardi di Lei (47 miliardi di euro). Il ritmo annuale di crescita, di conseguenza, è sceso al 10,8%, in termini nominali, dal 11,2% in giugno, secondo dati BNR.

A fronte del picco di 206,89 miliardi di lei (48,2 miliardi di euro, toccato lo scorso febbraio, il credito non governativo è sceso con 9 miliardi di lei (più di 2,1 miliardi di euro) in cinque mesi. Il tasso annuale di crescita è sceso, nei primi sette mesi dell'anno di più di tre volte, dal 33,7% del dicembre 2008.

Come si fanno i soldi in Romania I - Le truffe allo stato (e non solo)

Ci sono due cose che saltano immediatamente all'occhio di chi vene in Romania senza avere una conoscenza profonda di questa società.

  • L'altissimo numero di automobili di lusso che circolano sulle strade di ogni città: Mercedes, Audi, BMW, Lexus etc... sono diffusissime in Romania e guidate, spesso, da personaggi che è difficile classificare come imprenditori.
  • La presenza, molto diffusa, di annunci sui giornali in cui si cercano, per comperarle, aziende attive con grandi debiti verso banche e stato.

  • Proprio questi annunci sono, in Romania, uno dei metodi più usati per frodare il fisco con milioni di euro, vediamo come.

    Il piccolo imprenditore che si ritrovi un'azienda in affanno e piena di debiti, naturalmente, è molto attratto dall'opportunità di disfarsi dell'attività sostenendo costi molto bassi e legalmente. Leggendo un annuncio tipo "Acquisto contanti azienda attiva, anche con grandi debiti verso banche e fisco", immediatamente chiama, almeno per sapere di cosa si tratta.

    Effettivamente, chi ha messo l'annuncio si rivela interessato. Unico particolare: quando scriveva "contanti", si riferiva a quelli che avrebbe dovuto sborsare l'imprenditore per liberarsi del fardello. Comunque, qualche migliaio di euro per liberarsi di un'azienda con decine di migliaia di euro con fisco e banche, è comunque un affare.

    Dopo qualche giorno, si va dal notaio a fare la cessione delle quote. Trattandosi di Srl non ci sono problemi per gli associati: tutti danno i documenti al notaio che redige l'atto di cessione. Fuori dalla porta del notaio, poi,viene pagato quanto dovuto. Fin qui tutto regolare, almeno in apparenza, in quanto l'acquirente, nel migliore dei casi, girerà le quote aziendali, nel girodi qualche ora, ad un prestanome.

    Dopo un paio di mesi, il misterioso acquirente diciamo che ha acquisito una decina di aziende. Tolte le spese ha racimolato, si e no, 20.000 euro. Troppo pochi per una truffa, ma sufficienti per cominciare.

    Per brevità chiamerò le aziende che il truffatore ha comperato "Azienda 1", "Azienda 2", etc...

    Ora, "Azienda 1" compera 20.000 euro di una qualsiasi merce da una qualsiasi azienda produttrice romena. La merce passa attraverso "Azienda 2", "Azienda 3", etc... con ricarichi esorbitanti, arrivando a valere 1 milione di euro.

    A questo punto, l'ultima azienda della catena, che è perfettamente regolare, fa una fattura d'esportazione intraeuropea, quindi senza TVA, con un ricarico quasi nullo ma rimanendo a credito di TVA per centinaia di migliaia di euro.

    Chiedendo il rimborso della TVA ed incassando contributi all'esportazione, l'ultima azienda guadagna così centinaia di migliaia di euro ad ogni operazione.

    Naturalmente, le aziende della catena spariscono senza versare la TVA allo stato...

    Tutto questo, naturalmente, sotto la supervisione ed il controllo di politici e poteri occulti più o meno locali.

    Guerra intestina nel Governo Romeno

    L'attuale Governo della Romania è retto da un'improbabile coalizione Destra - Sinistra, creata non tanto per traghettare il Paese attraverso la crisi, come si è sbandierato in ogni dichiarazione ufficiale, quanto per la volontà dei due partiti che hanno vinto le ultime elezioni (PSD da una parte e PD-L dall'altra) di arrivare al potere senza nulla concedere al PNL, vero ago della bilancia della politica romena, reo di aver governato disordinatamente e badando troppo agli interessi personale dei propri componenti.

    Gli attriti, naturalmente, non hanno tardato a farsi sentire, soprattutto a causa del fatto che, mentre il PSD non sembra trovare un'unità d'azione che lo porti effettivamente ad influenzare le scelte dell'Esecutivo, il PD-L si è imposto, a furia di azioni populiste ma eclatanti, complice la popolarità del Presidente, Traian Basescu, che certamente compensa il piccolissimo svantaggio di punti accusato alle elezioni.

    Così, mentre i ministri del PD-L hanno cominciato una serie di riforme di dubbia efficacia (difficile pensare di sanare il disastroso bilancio dello stato riducendo il salario a qualche migliaio di dirigenti pubblici), quelli del PSD hanno cominciato ad affilare le armi che, storicamente, la sinistra di tutto il mondo conosce meglio: le riunioni, le commissioni e le inchieste.

    Già in primavera, infatti, il leader PSD tuonava contro i propri ministri, rei di non sapersi imporre, anche con manovre poco ortodosse e che poco hanno a che fare con la conduzione di un Paese, sui loro avversari.

    I primi segni di sconvolgimento della democrazia romena, però, si è avvertito con la Commissione Ridzi.

    Pochi giorni dopo il proprio insediamento come Ministro della Gioventù, infatti, Monica Ridzi è stata accusata di aver organizzato una Festa della Gioventù favorendo smaccatamente alcune aziende "amiche". In fretta e furia è stata organizzata una commissione d'inchiesta che, in tempi record, invece di decidere se Monica Ridzi dovesse essere giudicata dalla Magistratura, emetteva un comunicato in cui, i perfetto stile sovietico, giudicava colpevole il Ministro delle accuse mossegli.

    Il secondo attacco, poi, è giunto nel cuore del PD-L: il Ministro del Turismo, Elena Udrea, da sempre vicina politicamente al Presidente Basescu, è stata accusata, sostanzialmente delle stesse imputazioni del caso Monica Ridzi.

    Difficile giudicare l'operato della Udrea in pochi mesi a capo di un Ministero che fino all'anno scorso neanche esisteva. Certo, non a tutti sono piaciuti gli spot realizzati per promuovere il turismo romeno in tutto il mondo (dai poliziotti a cavallo di zebre davanti al Parlamento, alla frase "Romania: l'unico Paese dove una donna si può sposare con quattro uomini"), però, alla giovane ministro, dobbiamo riconoscere buona volontà ed energia, doti che non sempre sono giudicate positivamente in Romania.

    A segnare la rottura in corso tra PSD e PD-L, poi, a capo della Commissione Udrea è stato posto il Vicepresidente del PNL, ex Ministro dei Trasporti, Ludovico Orban, che, nei momenti di lucidità, conduce la Commissione secondo lo spartito scritto dal PSD.

    Recentemente, poi, la destra è passata al contrattacco: lo SRI (i servizi segreti romeni, da sempre vicini al Presidente) ha piazzato microfoni nascosti ad una riunione della Commissione Udrea, registrando prese di posizione e "piano d'attacco2 tutt'altro che legali e giustificando una serie di denunce penali che vanno dall'abuso di potere all'associazione a delinquere.

    In questo modo si sta preparando l'autunno di questo Paese, un autunno che, invece di far uscire dalla crisi la Romania, la getterà, di questo passo, in un vero baratro politico ed economico.