giovedì 27 agosto 2009

Come si fanno i soldi in Romania I - Le truffe allo stato (e non solo)

Ci sono due cose che saltano immediatamente all'occhio di chi vene in Romania senza avere una conoscenza profonda di questa società.

  • L'altissimo numero di automobili di lusso che circolano sulle strade di ogni città: Mercedes, Audi, BMW, Lexus etc... sono diffusissime in Romania e guidate, spesso, da personaggi che è difficile classificare come imprenditori.
  • La presenza, molto diffusa, di annunci sui giornali in cui si cercano, per comperarle, aziende attive con grandi debiti verso banche e stato.

  • Proprio questi annunci sono, in Romania, uno dei metodi più usati per frodare il fisco con milioni di euro, vediamo come.

    Il piccolo imprenditore che si ritrovi un'azienda in affanno e piena di debiti, naturalmente, è molto attratto dall'opportunità di disfarsi dell'attività sostenendo costi molto bassi e legalmente. Leggendo un annuncio tipo "Acquisto contanti azienda attiva, anche con grandi debiti verso banche e fisco", immediatamente chiama, almeno per sapere di cosa si tratta.

    Effettivamente, chi ha messo l'annuncio si rivela interessato. Unico particolare: quando scriveva "contanti", si riferiva a quelli che avrebbe dovuto sborsare l'imprenditore per liberarsi del fardello. Comunque, qualche migliaio di euro per liberarsi di un'azienda con decine di migliaia di euro con fisco e banche, è comunque un affare.

    Dopo qualche giorno, si va dal notaio a fare la cessione delle quote. Trattandosi di Srl non ci sono problemi per gli associati: tutti danno i documenti al notaio che redige l'atto di cessione. Fuori dalla porta del notaio, poi,viene pagato quanto dovuto. Fin qui tutto regolare, almeno in apparenza, in quanto l'acquirente, nel migliore dei casi, girerà le quote aziendali, nel girodi qualche ora, ad un prestanome.

    Dopo un paio di mesi, il misterioso acquirente diciamo che ha acquisito una decina di aziende. Tolte le spese ha racimolato, si e no, 20.000 euro. Troppo pochi per una truffa, ma sufficienti per cominciare.

    Per brevità chiamerò le aziende che il truffatore ha comperato "Azienda 1", "Azienda 2", etc...

    Ora, "Azienda 1" compera 20.000 euro di una qualsiasi merce da una qualsiasi azienda produttrice romena. La merce passa attraverso "Azienda 2", "Azienda 3", etc... con ricarichi esorbitanti, arrivando a valere 1 milione di euro.

    A questo punto, l'ultima azienda della catena, che è perfettamente regolare, fa una fattura d'esportazione intraeuropea, quindi senza TVA, con un ricarico quasi nullo ma rimanendo a credito di TVA per centinaia di migliaia di euro.

    Chiedendo il rimborso della TVA ed incassando contributi all'esportazione, l'ultima azienda guadagna così centinaia di migliaia di euro ad ogni operazione.

    Naturalmente, le aziende della catena spariscono senza versare la TVA allo stato...

    Tutto questo, naturalmente, sotto la supervisione ed il controllo di politici e poteri occulti più o meno locali.

    Nessun commento:

    Posta un commento